Una «app» per un amico?
Poesia
“Una «app» per un amico”?
“È quello che ti dico!”
“Dai che lo aiutiamo
così gli diamo una mano”
“…e chi dice che “non ci siamo”
non sa quanto valiamo,
noi giovani siamo tosti
e l’amicizia è ai primi posti
della scala dei valori
che sappiamo tirar fuori”
“… e qui adesso la finiamo
e a lavorare ci mettiamo”.
Riflessione
Una «app» per un amico. Questa è stata l’idea che un professore di sostegno ha dato a dei ragazzi di una scuola del Trentino per aiutare un loro coetaneo e amico con problemi di disabilità comunicativa e relazionale.
E così questi tre amici della 3ª dell’Istituto di Istruzione Degasperi di Borgo dell’indirizzo di Scienze Applicate si sono dati da fare. Per aiutare ad aumentare le autonomie comunicative del loro amico, aiutati anche dai professori, hanno ideato una app.
«My Voices»
Come hanno fatto, come hanno vissuto questo progetto a scuola e a casa è raccontato nell’articolo del quotidiano l’Adige del 22 maggio che vi invito a leggere.
Questa app è già operativa e ha già un nome. Si chiama «My Voices» e a breve sarà a disposizione di tutte le persone affette da problemi di disabilità comunicativa e relazione. Si potrà trovarla sul sito istituzionale della scuola o su Google Play.
Un esempio di come tanti ragazzi di oggi siano in gamba. Di come anche gli adolescenti, così spesso stigmatizzati in certi modelli, siano invece capaci di grandi cose, di andare oltre, di grande cuore. Un esempio per tutti.