Il diritto alla strada
Il diritto alla strada
Poesia
Il diritto alla strada,
alla piazza, alla contrada
è un diritto che sta svanendo
come il fumo del camino spento.
Quante giochi e quanto conte
per la strada e pur sul ponte
si possono fare e inventare
per crescere e giocare.“Una gallina zoppa
quante penne tiene in groppa?
Ne tiene ventiquattro,
uno, due, tre, quattro”.“Ho mangiato le ciliege
le ho mangiate
in compagnia:
guai a te se fai la spia.
Spia uno,
spia due,
spia tre.
A star fuori tocca a te”.Con queste conte
fra frutti e fronde
il mio augurio
è che questo buongiorno
riporti un po’ di strada
a tutti i bimbi del mondo.
Riflessione
Oggi il diritto alla strada per tanti bambini è un qualcosa di sconosciuto. La strada infatti, anche nei piccoli paesi e non solo nelle città, è divenuta quasi esclusivamente un luogo destinato a chi si muove con dei mezzi motorizzati. È insolito incontrare delle persone che vi camminano a piedi, figurarsi vederci giocare dei bambini. Questo vale per la strada, ma in ugual modo per le piazze, spesso pure per i giardini.
Un tempo
Un tempo i ragazzi, finiti i compiti, andavano a giocare “sotto casa”: si trovavano con i vicini, con gli amici e la domenica capitava che si aggregasse anche qualche genitore o fratello o sorella maggiore. Se un’automobile doveva transitare, rallentava, i bambini recuperavano la palla e poi si riprendeva a giocare.
Oggi
Oggi la società è certamente cambiata: si è più prudenti e ci sono più pericoli anche per i bambini. Spesso però, anche dove questi rischi non ci sono, sono gli adulti a dire di no alla strada. È un peccato perché la strada è di tutti, bambini, anziani, di chi va a piedi, in bicicletta.
Un interessante contributo che vi invito a leggere illustra un progetto pluriennale promosso dal Comune di Verona, assieme all’Assessorato al Decentramento ed ai Quartieri e all’Associazione Amici della Bicicletta per una città possibile di Verona dal titolo “Vado a scuola da solo”. L’articolo presenta delle riflessioni e delle proposte concrete per creare una città a misura di bambino e dunque una città per tutti, che soddisfa le legittime richieste di tutela della salute e di qualità della vita di tutti i suoi abitanti.
Il percorso casa-scuola ad esempio diviene per il bambino il primo e fondamentale momento d’autonomia e la strada ne è la protagonista.
E tu hai dei ricordi o delle esperienze da condividere in merito a questo diritto?