La luce, incantesimo che conduce

Poesia

La luce
produce, cuce
conduce
lo sguardo, l’animo
come incantesimo
tutto muta,
nel silenzio
della quiete
come comete
i suoi fasci di raggi
si fanno paesaggi,
miraggi, messaggi
che cogliere puoi.

Riflessione

In questo articolo voglio approfondire un aspetto che mi ha colpito leggendo il libro Il metodo danese per vivere felici: Hygge di Marie Tourell Søderberg dell’editore Newton Compton, di cui ho scritto la recensione in uno dei miei ultimi articoli.

Voglio soffermarmi in particolare su un elemento al quale i danesi danno molta importanza per creare quello speciale senso di benessere che loro chiamano appunto “hygge”.

Fra le tante cose che loro curano per creare intimità in casa  ̶  oltre alle piante, all’arredo, agli oggetti che tengono in casa, i libri che leggono e la musica che ascoltano  ̶  un posto speciale lo ha la luce.

La luce

Bisogna tener conto che nell’emisfero boreale per sei-otto mesi l’anno i danesi sono costretti a dipendere dalla luce artificiale anche durante il giorno. Di conseguenza il tipo di luce che hanno in casa e anche sul posto di lavoro è molto importante. Soprattutto, affermano loro, è importante che la luce non colpisca direttamente gli occhi e che sia possibile regolarla anche in base a ciò che serve. In particolare poi i danesi hanno una predilezione per un tipo di luce ben determinato: quella delle candele.

La luce della candela

Un oggetto semplice, d’altri tempi forse, ma che anche a me piace accendere spesso e che, con la sua luce soffusa, rende tutto più intimo e “hygge”. Che sia mangiare qualcosa, leggere un buon libro, ascoltare della musica oppure anche bere un tè sotto una coperta calda, se lo si fa al lume di candela, diventa più intima e bella.
A tal proposito riporto due citazioni prese dal libro che ben esprimono la semplicità, ma anche il potere di una candela.

Una cosa so per certo: se esistono due prodotti di cui i danesi non possono fare a meno, questi sono la carta igienica e le candele. Per fortuna, entrambi si trovano anche nel più piccolo negozio.
Roger Beale, inglese residente in Danimarca, per il quotidiano «Politiken».

Quando rientro a casa dopo una giornata di lavoro, la prima cosa che faccio è accendere una candela. Mi serve per recepire il messaggio che è ora di mettermi comoda e rilassarmi. Anche quando viaggio porto sempre con me qualche candela, così sono sicura di potermi concedere un momento hyggelig ovunque mi trovi e in qualsiasi albergo stia.
Tilde Vengsgaard, Randers

Un candela costa poco, ma può voler dire molto e non solo nel rapporto che si ha con sé stessi o con chi condivide la nostra casa, ma anche con gli altri. Anche dire una preghiera in silenzio accendendo una candela per qualcuno, assume un significato più intimo.

E tu che ne pensi della luce? e/o di quella della candela in modo particolare?

Commenti
  • nadia
    Rispondi

    Le luci nelle case sono importantissime e pure molto spesso trascurate. Il tipo di luce, la posizione della lampada, la possibilità di regolare l’intensità in base a cosa si fa, sono tutti elementi preziosi per vivere bene la propria casa.
    Personalmente amo le luci soffuse che permettono di leggere senza ferire gli occhi o creare fastidiosi riflessi, quelle luci che mentre illuminano creano una sorta di “calore” che riesce a rendere la casa più Casa e il tuo angolo preferito una sorta di nido.
    Quanto alle candele …non mancano mai e accenderle è come un piccolo rito che preannuncia momenti sereni.

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