Metti via quel cellulare.

Metti via quel cellulare.  Un papà. Due figli. Una rivoluzione.

di Aldo Cazzullo. Mondadori

 

Non è possibile che, quando andiamo in pizzeria, anziché i vostri volti mi veda sempre davanti i vostri cellulari. Non è possibile che, quando entriamo in un albergo, come prima cosa voi due, Francesco e Rossana, chiediate la password del wi-fi. Non è possibile che ovunque si vada, all’estero o in Liguria dai nonni, voi due vi portiate dietro il vostro piccolo mondo, chiuso nel telefonino. Vi ricordate quella gita in Provenza? I campi di lavanda in fiore erano bellissimi; ma voi non li guardavate; eravate sempre chini sui cellulari. Vi ricordate domenica scorsa a casa dei nonni? Eravate assenti, distanti, tutti presi dallo smartphone. Ed è un peccato, perché l’amore a cerchio di vita tra i nonni e i nipoti è meraviglioso.

Francesco & Rossana

Papà, non è possibile che tu non ci abbia dato retta. Te l’avevamo detto in tutti i modi di non scrivere questo libro. Finirai per farti odiare dalla nostra generazione, e anche dalla tua. Noi non metteremo via il cellulare, almeno non quando ce lo dici tu. Ogni rivoluzione ha avuto i suoi hater, i suoi odiatori: i luddisti volevano distruggere i telai a vapore, il treno era un’opera di Satana; c’erano quelli che non volevano viaggiare in automobile, quelli che rifiutavano di salire sugli aerei.

Recensione

“Metti via quel cellulare”: un libro che si rivolge in particolare ai ragazzi ma anche ai loro genitori, ma che in fin dei conti è per tutti perché tutti abbiamo un cellulare e chi più e chi meno, tutti siamo condizionati dal web e da ciò che gli gira attorno.
Il libro è scritto a sei mani: Aldo Cazzullo, inviato e editorialista del «Corriere della Sera», qui nei panni di padre, assieme ai due figli Rossana e Francesco, ha scritto questo libro nel quale dialoga con loro. Si rivolge ai figli e a tutti i ragazzi invitandoli a godersi la vita reale, a staccare dal cellulare e dalla vita virtuale. Li esorta a guardare il mondo con i loro occhi apprezzando un libro, una passeggiata, una chiacchierata a quattr’occhi con gli amici, chiedendo loro di tornare alla dimensione vera e concreta del rapporto con gli altri e quindi con la vita.

Dall’altra

Dall’altra ci sono i figli: Rossana, che frequenta l’ultimo anno del liceo classico Tasso di Roma e Francesco, che frequenta il secondo anno di Scienze politiche all’università Luiss di Roma, che rispondono al padre e a tutti gli adulti spiegando il loro punto di vista, come loro e la loro generazione in generale si rapporta al cellulare e al web. Ne evidenziano i pregi, i lati positivi come la semplicità di trovare informazioni o di far conoscere o denunciare fatti pericolosi.

 

Un dialogo tra generazioni

Un dialogo tra generazioni diverse durante il quale il lettore può apprendere cose nuove, riflessioni interessanti, modi di vedere diversi; un dialogo che ha soprattutto alla base la voglia e la necessità di confrontarsi e di crescere assieme condividendo le differenti visioni ed esperienze.
Un libro che consiglio a tutti di leggere soprattutto in questo tempo così difficile durante il quale, senza voler negare al web anche il suo lato positivo, sempre più giovani, ma pericolosamente anche sempre più adulti, si rifugiano nella solitudine del cellulare e del web, sottraendo alla propria esperienza di vita la bellezza e la ricchezza del rapporto vero e del contatto con la realtà.

Commenti
  • Righy
    Rispondi

    È vero,
    Come in tutte le cose sarebbe bene
    Avere una misura!!🌹😘

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